Pagina iniziale I miei hobby Speleologia Grotta Scaloria - Scomparso l’Archeologo Santo Tinè

Ultimi commenti nel blog

Find us on Facebook
Grotta Scaloria - Scomparso l’Archeologo Santo Tinè PDF Stampa E-mail

Domenica 23 maggio è deceduto il Prof. Santo Tinè, di origini siciliane, genovese di adozione, cultore e scopritore dei tesori archeologici di puglia, archeologo di indubbia fama internazionale, uno dei massimi esperti del neolitico, legato alla nostra città per le esplorazioni, gli scavi e gli studi condotti  nella Grotta Scaloria. Era il 1967, Direttore dell’Istituto di Scienze Archeologiche dell’Università di Genova,  da circa due anni si stava occupando sotto la direzione della  Soprintendenza della  Puglia  della campagna di scavi per portare alla luce il grande insediamento preistorico di Passo di Corvo (Foggia) il più grande  d’Europa risalente al Neolitico, quando casualmente venne a sapere che alcuni ragazzi sipontini avevano portato alla luce diversi vasi di notevole pregio e interesse archeologico rinvenuti nella parte bassa della grotta Scaloria sino ad allora ancora inesplorata (all’epoca si conosceva solo la parte alta, il cavernone “Quagliati”, da Quintino Quagliati che la scoprì in seguito ai lavori di scavo per la realizzazione del tratto di acquedotto da Manfredonia a Monte Sant’Angelo del 1931). Riuscì a contattare e conoscere uno di loro, il concittadino Coppolecchia Luigi, coofondatore poi del Gruppo Speleologo Sipontino,  e farsi accompagnare nell’esplorazione della grotta. Da allora le successive  esplorazioni, gli scavi archeologici e gli studi sui ritrovamenti  condotti in collaborazione con il Prof. Marija Gimbutas dell’Università di Los Angeles,  portarono ad approfondire la conoscenza del sito risalente al IV millennio a.C. e sostenere che la presenza umana nella grotta era collegata ad un cerimoniale religioso il “culto delle acque”.